L’attività di vendita, dopo un rallentamento estivo nei mesi di Luglio ed Agosto, è ripresa con un ritmo abbastanza sostenuto.
Se negli ultimi due anni la tendenza dei potenziali acquirenti era quella a “guardare” più che ad acquistare ora la situazione sta cambiando soprattutto perché le fonti di finanziamento tornano ad essere disponibili.
Certo, ottenere un mutuo non è semplice come durante l’era precedente al crash di Lehman Brothers (che pare ormai il giurassico), ma sicuramente la procedura sta diventando meno stressante di qualche mese fa.
I tassi per mutui trentennali fra l’altro si attestavano intorno al 4% il mese scorso.
In sostanza il mercato sembra continuare il processo di risalita dopo le incertezze estive.
A livello nazionale: il fatto che la Federal Reserve abbia fatto intendere che saranno attuate nuove operazioni macroeconomiche volte al sostegno dell’economia, ha prodotto delle buone reazioni anche sui mercati azionari.
Intanto una serie di condomini che erano entrati in stallo durante la crisi sono tornati sul mercato, molti dei quali, dopo essere stati ristrutturati a livello finanziario.
Spesso con un nuovo listino prezzi e con un mercato dei mutui in ripresa, questi progetti stanno avendo un buon successo.
Pensate che la percentuale di nuovi condomini venduti sul totale delle vendite a Manhattan era 58% nel secondo trimestre 2006 (dati Miller Samuel); nel primo trimestre 2010 questa era scesa addirittura al 16.4%!
Nel secondo trimestre 2010 i nuovi condomini venduti rappresentavano già il 22.6% del mercato.
Un esempio: 1 Rector Park, dove gli sforzi di vendita erano cominciati all’inizio del 2009 ma si erano poi interrotti dati gli scarsi risultati, è stato protagonista di una ristrutturazione finanziaria a seguito della quale è avvenuto il rilancio nell’agosto di questo anno; in questo breve periodo fino ad oggi la società di brokeraggio che ha in carico il palazzo ha ricevuto circa 500 richieste d’informazioni e 23 contratti sono stati firmati.
Il miliardario messicano Carlos Slim, da molti definito l’uomo più ricco del mondo, ha recentemente acquistato un vero e proprio palazzo nell’Upper East Side: Duke Semans Mansion.
Questa proprietà si va ad aggiungere ad un portafoglio di proprietà new yorkesi già ricco; la partecipazione locale di Slim più importante è quella in Sacks Fifth Avenue, dove è l’azionista di maggioranza.
Secondo voi, se un investitore come questo entra in gioco ora, il momento può essere propizio?
David Jones ci racconta sul giornale The Real Deal come procedono gli affari per la famiglia Cipriani.
La battaglia legale con Capital One Bank sembra avere arrestato, almeno momentaneamente, le fortune di questo nome ormai famoso a livello internazionale. Si parla di $4 milioncini.
Il mese scorso si era andati vicino ad un asta di diversi beni di proprietà della famiglia di imprenditori Italiani. In realtà sembra che ci sia la volontà da parte di Cipriani di saldare il debito quanto prima e che i problemi più recenti siano legati alla diatriba su chi debba pagare le spese legali.
Uno dei momenti peggiori degli ultimi anni si raggiunse quando Cipriani non fu in grado di raggiungere un accordo per mantenere l’affitto della rinomata Rainbow Room; il padrone dell’immobile, Tishman Speyer, richiedeva un aumento che avrebbe portato l’affitto a $9 milioni l’anno. Risultato: la Rainbow Room è ora vuota.
Giuseppe Cipriani, nipote del fondatore dell’azienda ed attore principale dell’espansione Americana a partire dal 1985, afferma che la società si vuole espandere all’estero; questo mese dovrebbe essere inaugurato un ristorante ad Istanbul.
I problemi legali con Capital One non sono i primi in ordine storico; l’azienda aveva già pagato $10 milioni dopo avere negoziato con lo Stato Americano per evasione fiscale e nel 2008 dovette pagare $12 milioni per terminare anticipatamente un contratto di affitto all’International Toy Center al 200 di Fifth Avenue.
Transazioni commerciali
Le vendite di interi edifici sono in forte ripresa; non solo a Manhattan ma anche nelle altre zone della città.
Infatti Queens, Brooklyn, The Bronx e Staten Island hanno fatto registrare, in aggregato, un +17% nel volume di transazioni nei primi sette mesi di questo anno rispetto allo stesso periodo 2009; 2100 compravendite questo anno contro 1800 l’anno scorso.
Più di 1000 vendite questo anno solo a Brooklyn.
A Manhattan le transazioni sono state 326 nei primi sette mesi 2010 mentre furono 217 nello stesso periodo 2009.
Ed anche per questa volta è tutto.
Sono sempre a disposizione per rispondere alle vostre domande riguardo il vostro prossimo investimento immobiliare nella grande mela.
Un caro saluto,
Riccardo Ravasini
OTT
2010