Il sensazionalismo aiuta a trovare titoli, vendere giornali e vincere click. E di questi tempi, il sensazionalismo ha raggiunto anche il mercato immobiliare.
Si, è vero, il mercato immobiliare si sta evolvendo alla luce di ciò a cui è andato incontro e da ciò che è emerso durante il periodo di lockdown; ed è facile in questo momento per molti organi d’informazione pubblicare mezze verità riguardo ad una sempre più vicina fine del mondo.
L’autorevole Bloomberg riporta che secondo il CHIP (Community Housing Improvement Program) un quarto dei conduttori della città non paga l’affitto da Marzo. Vero. Questo però non vuol dire che il 25% dei canoni dell’intero mercato non sia stato pagato. Quello a cui ci si riferisce è specificatamente la situazione delle rent-stabilized units (una sorta di nostrano canone concordato), che a New York sono severamente regolate e sovvenzionate col fine di aiutare le famiglie con basso reddito, che nonostante i benefit e gli aiuti ricevuti continuano a riscontrare problemi a pagare regolarmente l’affitto.
Situazione difficile sicuramente anche per alcuni locatori che, anch’essi con le proprie scadenze da rispettare, si stanno piano piano ritrovando senza risparmi. Difficoltà che si riflettono anche sulla municipalità che fatica di conseguenza ad incassare le tasse di proprietà sugli immobili.
Secondo Miller Samuel, Manhattan ha raggiunto il più alto tasso di sfitto degli ultimi 14 anni per il mese di giugno, al 3,67%. Nuovo record anche per Maggio con il tasso che ha registrato il 2,88%. Record negativo anche per l’inventario con un balzo dell’84,7% anno su anno a 10.789 unità disponibili sul mercato.
Quindi situazione non rosea per i locatori, sebbene il dopo il crollo dei nuovi contratti vissuto durante i mesi di aprile e maggio, con un declino vicino al 60%, il mercato ha cominciato ora a livellarsi. L’attività di giugno per Manhattan e Queens ha registrato rispettivamente un calo del 36% e del 35% rispetto all’anno scorso mentre Brooklyn riporta un calo solo del 9%. Nota importante, la ripresa degli appuntamenti in loco da parte degli agenti immobiliari è ripartita solamente il 22 di giugno.
Personalmente, parlando delle proprietà che abbiamo attualmente sul mercato delle locazioni, posso affermare di aver riscontrato interesse ed offerte non vergognosamente lontane dai livelli pre-covid; anche se, di questi tempi, rimane necessario del pragmatismo da parte dei locatori.
Citando ancora Jonathan Miller di Miller Samuel: “Nessuno pensa di ripartire improvvisamente da dove eravamo prima della pandemia, ma l’idea che a settembre Manhattan sarà un deserto abitato da 5 persone è falsa narrazione”.
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2020