All’inizio della crisi legata alla diffusione del nuovo coronavirus si contavano 136 contratti preliminari firmati settimanalmente a Manhattan, il numero è poi progressivamente diminuito fino a raggiungere il punto più basso con 31 preliminari firmati nella 12a settimana. La scorsa settimana era la 13a dall’inizio della crisi ed i contratti firmati sono stati 61! Potrebbe essere l’inizio della ripresa? In un mercato “normale” i numeri relativi a questo periodo dell’anno dovrebbero essere comunque molto più alti, intorno ai 200-250 contratti firmati ma seppur coscienti di essere ben lontani dalla normalità questo incremento nell’attività di vendita è da ritenersi incoraggiante. (Urban Digs)

A livello nazionale in aprile si è registrato un aumento del 5,4% sul valore annuale degli immobili residenziali. Questo incremento è stato guidato principalmente dal crollo record dell’offerta abitativa registrato durante i mesi più acuti della pandemia, infatti non solo alcuni dei venditori hanno deciso di ritirare il proprio immobile dal mercato ma molti interessati alla vendita hanno deciso di aspettare un momento migliore per immettere la propria proprietà sul mercato. L’inventario delle “prime case” (entry-level homes) in aprile è sceso del 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. (CoreLogic)