Con gli attuali livelli degli affitti molto alti e la disponibilità di appartamenti ridotta al minimo, i proprietari d’immobili (landlords) stanno mano a mano diminuendo gli incentivi agli affittuari. Ma in alcune zone la pratica rimane in uso più che in altre dove la competizione fra landlords rimane alta.
Secondo i dati della società Douglas Elliman, il prezzo medio degli affitti a Manhattan ha toccato il picco più alto degli ultimi 5 anni a $3,247 lo scorso aprile.
Nonostante ciò si verifica che in alcune zone, come per esempio la parte all’estremo ovest di Midtown dove sono stati costruiti palazzi con migliaia di unità (2.000 fra i soli Gotham West e Silver Towers) che si fanno concorrenza fra di loro, i proprietari possano offrire incentivi agli affittuari. Si tratta solitamente del pagamento della commissione all’agente. In questo modo l’appartamento viene reclamizzato come “no fee” (senza commissione).
Esistono altre “tasche” del mercato sparse in giro per la città dove vengono ancora offerti incentivi da parte dei landlords. Spesso in corrispondenza di nuovi edifici con molti appartamenti che devono essere affittati velocemente.
Secondo dati della società Citi Habitats, la percentuale degli appartamenti a Manhattan che offrivano incentivi è scesa in aprile al 9% . In gennaio invece era 13%. Queste percentuali si discostano molto da quelle del 2009 quando gli incentivi erano presenti in media nel 52% dei casi.
Tutto si riduce a una questione di numeri. Se un proprietario offre un incentivo all’affittuario, il primo riuscirà ad ottenere un prezzo di affitto mensile più alto dato che l’affittuario dovrà sostenere una spesa minore per entrare nell’appartamento. L’anno successivo il landlord avrà quindi la possibilità di aumentare l’affitto da un livello più alto e più che compensare l’incentivo iniziale offerto all’affittuario.
Di conseguenza offrire un incentivo mi sembra una tattica azzeccata per un proprietario in ogni situazione di mercato.