Il giornale The Real Deal racconta quali siano i piani per lo sviluppo di nuove costruzioni residenziali a New York City.
Considerando che l’ufficio dell’Attorney General dello stato di New York ha ricevuto da gennaio 2011 ad ora 89 richieste per nuove costruzioni di tipo condominio, per un totale di 1.903 appartamenti, la stima per il 2011 si avvicina a 2.850 appartamenti. Questo numero è molto più basso delle 4.870 unità preventivate nel 2010, una bazzecola se confrontato con le 23.879 preventivate nel 2006.
E’ naturale aspettarsi un rallentamento dell’attività di costruzione in questo clima economico mondiale.
D’altra parte, visto che non c’è molta nuova offerta, il rapporto domanda/offerta è molto più sotto controllo qui che in altre parti del paese.
I progetti che effettivamente sono costruiti, sono venduti ad un sano ritmo.
La competizione fra i compratori è senza dubbio tornata a Manhattan ormai da mesi. La negoziabilità esiste ancora ma i nuovi progetti sono generalmente prezzati bene, date le condizioni attuali, e vengono venduti ad un prezzo vicino alla richiesta.
I nuovi condomini costruiti sono mediamente più piccoli rispetto a quelli eretti fino a qualche anno fa. Il clima economico ha portato i costruttori a concentrarsi sulla soluzione “boutique” con meno servizi appariscenti e più sostanza. Ciò non vuol dire che grandi complessi con grandiosi servizi come MiMa a Midtown non siano sviluppati. Ma in generale la tendenza è quella.
Nel 2006 a Manhattan i nuovi condomini nati avevano in media 83 appartamenti, nel 2011 la media è 34 appartamenti. Il più grande al momento in fase di lancio è 250 West Street con 111 unità.
Affitti
La società di consulenza Nancy Packes ci fa notare come le statistiche mostrino che il differenziale di prezzo che gli affittuari pagano per abitare in un palazzo con servizio di portineria (doormen) piuttosto che senza portineria è sceso negli scorsi due anni.
Fra il 2010 ed il 2011 il premium di prezzo fra le due categorie è sceso del 36% per monolocali, 21% per bilocali e 18% per trilocali.
Una delle ragioni che possono spiegare questa tendenza è che negli ultimi anni la fauna sociale di Manhattan è cambiata un poco. I settori creativi dell’economia, come design, arte e cultura, hanno creato più posti di lavoro di altri recentemente. Dal 2005 ad oggi il settore creativo della forza lavoro a Manhattan è passato da 8.6% a 17%. Le persone “creative” hanno uno stile di vita meno formale rispetto ad altre tipologie di lavoratori. Di conseguenza le loro scelte sono spesso legate alla praticità ed allo spazio abitativo in sé, più che ai servizi offerti dallo stabile.
Poi, visto che i prezzi degli affitti stanno cominciando a galoppare nuovamente, la gente cerca di rimanere nella stessa zona ed affittare in un palazzo meno costoso senza portineria, piuttosto che cambiare vicinato.
Invece per appartamenti di grande dimensione, dalle 4 camere in su, il premium per doormen è aumentato del 34% nell’ultimo anno. Confermando la tesi che la categoria lusso ha una storia a sé.
Ci tengo a far notare l’ambizione e la produttività di questa amministrazione comunale.
Con il sindaco Bloomberg, Manhattan ha visto nascere molti progetti di grande rilievo.
Adesso si propone di sviluppare un progetto residenziale su un tratto di terra che è stato recentemente bonificato e reso parco: Brooklyn Bridge Park.
L’idea è brillante visto che un edificio residenziale ed un hotel costruiti sul posto contribuirebbero attivamente a pagare le spese di gestione del nuovo parco.
Per ora è solo un progetto…ma le viste da quei nuovi appartamenti potrebbero essere fra le migliori a NYC.
Sul New York Times esce un articolo che ci ricorda come il combinare due appartamenti adiacenti per ottenerne uno più grande sia uno dei modi per ricavare un prezzo superiore al metro quadrato quando si vende.
Se il vostro vicino a Manhattan ha intenzione di vendere casa, e voi anche, non esitate a considerare questa ipotesi.
Se gli appartamenti vengono effettivamente uniti con una buona qualità di manodopera il premium può essere superiore rispetto al metterli semplicemente sul mercato insieme, citando la possibilità di combinazione.
Ricordiamo infatti che storicamente, a Manhattan, sono gli appartamenti più grandi a scarseggiare e di conseguenza il prezzo al metro quadrato aumenta con la grandezza dell’appartamento. Un po’ il contrario di quello che succede in Italia.
Anche per questa volta è tutto, cari amici; non esitate a pormi qualsiasi domanda sul vostro prossimo investimento immobiliare a New York City, sarò lieto di assistervi.
Un caro saluto,
Riccardo Ravasini
SET
2011