Continuano gli scambi di proprietà immobiliari di grande prestigio nella Grande Mela.
Ad inizio novembre, è stato firmato il contratto per la compravendita di un appartamento a 15 Central Park West, dalla sua costruzione nel 2006 considerato l’edificio più bello ed esclusivo della città; il prezzo, $40 milioni, segnerà al momento del rogito un nuovo record storico per valore al piede quadrato: più di $10,000.
Un altro record fatto segnare il mese scorso riguarda il maggior prezzo pagato per un appartamento a sud della quattordicesima strada (terza vendita più costosa di questo anno a Manhattan): $31.5 milioni per un attico al Superior Ink. Il fatto da notare riguardo questa transazione è che l’appartamento venne acquistato nel 2009 dal miliardario Lesile Alexander, padrone degli Houston Rockets, per $25.5 milioni, che lo rimise immediatamente sul mercato!!
Voi direte “piove sempre sul bagnato”, ma intanto questi passaggi di proprietà, pur non essendo il polso del resto del mercato non-lusso, danno un’idea di quale sia l’atteggiamento psicologico di persone che investono decine di milioni di dollari in una singola transazione immobiliare, spesso a titolo personale.
Sicuramente questi episodi fanno bene al morale di tutti.
ricordandoci…
La storia della seconda vendita più grande dell’anno, dopo quella che ho citato il mese scorso della Duke Semans Mansion, cominciò a marzo quando l’appartamento di Vittorio Cecchi Gori a Trump International Tower venne pignorato dalla banca finanziatrice; messo poi all’asta in luglio (cosa rarissima qui a Manhattan soprattutto per appartamenti lussuosi) venne venduto per $18 milioni ad un finanziatore Russo, il quale, scoperti gli alti costi per rinnovarlo, abbandonò il suo deposito di $1.8 milioni ed il broker lo rimise sul mercato; a questo punto scoppiò una guerra di offerte all’ultima asta che portò al prezzo finale di $33.2 milioni.
Il giornale The Real Deal, attraverso dati raccolti da Miller Samuel, presenta uno studio riguardante la correlazione fra i bonus pagati ad inizio anno da Wall Street e le compravendite di co-ops e condos a Manhattan durante l’anno, dal 1993 ad oggi.
A parte periodi notevolmente volatili, come il 1998 ed il 2005, sembra che la correlazione fra le due serie di dati sia positiva e significativa.
Per esempio all’inizio del 2010 i bonus distribuiti da Wall Street sono stati più alti del 39.5 percento (ovvero $25.4 miliardi) rispetto al 2009, mentre il numero delle transazioni di co-ops e condos sembra crescerà del 39.3 percento entro fine anno.
A livello commerciale un fenomeno che vale la pena citare sono gli affitti variabili ancorati al risultato dell’attività commerciale che prende in affitto il locale.
Date le condizioni incerte degli anni passati, soprattutto in questo settore di attività al dettaglio dove un flusso di clienti insufficiente può compromettere una piccola azienda in pochi mesi, i proprietari di alcuni immobili hanno cominciato ad offrire la possibilità a i loro potenziali locatari di avere un affitto base ridotto e, se l’attività raggiunge determinati livelli di profittabilità, sono condivisi i profitti in maniere stabilita a priori.
Jerri Longi, del ristorante Tresanti a Soho, ha concordato questo tipo di affitto con il proprietario dell’immobile, Vornado, e si dice soddisfatto della soluzione adatta a questo momento dell’economia.
…questo mese nella storia
Il reporter Adam Pincus ci ricorda che nel dicembre 1965 la Landmark Preservation Commission propose di creare Greenwich Village come un distretto storico di 65 isolati e circa 2000 edifici compresi fra: la 12esima e 13esima strada come limite nord, University Place come limite est, Washington Square South e West 4th come limite sud, e Washington Street a ovest.
A differenza della designazione ad area protetta dell’area di Brooklyn Heights, che venne approvata in pochi mesi, Greenwich Village fu una battaglia più difficile per la quantità e la forza di interessi commerciali coinvolti. Questa zona non diventò un distretto storico fino al 1969.
Sempre questo mese, nel 1903, aprì il ponte di Williamsburg.
Il quale facilitò lo spostamento a Brooklyn di molti immigrati, soprattutto ebrei ortodossi, i quali erano compressi precedentemente nella zona di Lower East Side.
Il quartiere di Williamsburg passò da una popolazione di 105,000 persone nel 1900 a 260,000 nel 1920.
Ed anche per questa volta è tutto.
Sono sempre a vostra disposizione per approfondire l’argomento: investimenti immobiliari New York City. Sarò lieto di inviarvi proposte e rispondere alle vostre domande.
Augurandovi un sereno Natale ed un buon inizio 2011, vi porgo i miei più cari saluti.
Riccardo Ravasini
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2010