Il volume di vendita di appartamenti non accennava a diminuire all’arrivo del nuovo anno. Secondo i dati raccolti dall’azienda UrbanDigs al primo gennaio 2013 c’erano 21% contratti in attesa di rogito (simile a quando si firma il nostro preliminare) in più rispetto allo stesso giorno l’anno precedente. La zona con l’incremento più grande è stata Harlem/Morningside Heights con un +117%.
L’offerta di appartamenti è diminuita. Il numero di proprietà al momento sul mercato è calato del 29% dall’anno scorso. Di conseguenza è facile che si verifichi una buona competizione fra compratori che vogliono aggiudicarsi le migliori offerte.
Una transazione che si può considerare piccola nel panorama del settore commerciale degli immobili destinati al commercio al dettaglio (sempre relativamente a Manhattan) è rivelatrice del ritrovato vigore del mercato. L’immobile situato al numero 529 di Broadway, all’incrocio con Spring Street, si trova in una delle zone considerate Mecca per lo shopping. PropertyShark.com mostra che la struttura ha un potenziale di circa 4.600 metri quadri che possono essere qui sfruttati per negozi. I proprietari, la famiglia Goldstein, avevano ricevuto diverse offerte per la palazzina durante gli anni pre crisi: $85…$105…e poi $110 milioni. Ma Abe Goldstein, la persona incaricata di gestire e controllare l’immobile, decise di non vendere. La famiglia pensava di poter ricevere di più.
Avevano ragione. Verso la fine del 2012 i Goldstein pensarono che vendere fosse la cosa giusta visto che si pensava ad un imminente aumento dei capital gains.
Alla metà di Dicembre non si era ancora trovato un accordo con un potenziale compratore. Poi Jeff Sutton, che guidava la partnership con Joe Sitt, Bobby Cayre e la famiglia Adjimi per l’acquisto dell’immobile, chiamò Abe Goldstein riferendogli che accettavano le sue condizioni. Infatti, la chiave di questo affare era nell’accettare di pagare la somma e trasferirla in un conto neutrale (della title company) prima ancora di avere visto il contratto! La cifra pattuita: $150 milioni. Questo è inusuale è indica che l’interesse per l’immobile a Manhattan rimane altissimo.
Prendendo qualche rischio i compratori sono riusciti a portare a casa l’affare ma senza avere avuto l’opportunità di rivedere tutti i dettagli in maniera anticipata come avviene di solito.
I nuovi padroni stanno progettando un riammodernamento della struttura che ospiterà molto probabilmente grandi marchi dell’abbigliamento.
Co-ops contro Condos
Il giornale The Real Deal riporta che i co-ops, palazzi che richiedono il compratore di andare attraverso un processo di rigoroso scrutinio da parte del consiglio di amministrazione prima di essere autorizzato a comprare, stanno perdendo terreno rispetto alla tipologia condo dove questo processo non è presente. Inoltre i condos tendono ad essere più recenti ed offrire servizi superiori come: palestra, servizio in camera, piscina, health center. A partire dal 2003, con l’acquisto da parte del finanziere messicano David Martinez di un attico al Time Warner Center per $54,7 milioni, i condos hanno sempre mantenuto il record per il prezzo più alto pagato per un appartamento.
In passato, 740 Park Avenue, dove l’elite Newyorchese si ritrovava con la creme de la creme internazionale, era il palazzo più lussuoso. Ma la storia è cambiata quando venne costruito nel 2008 il nuovo condo 15 Central Park West, disegnato da Robert A.M. Stern, che diventò istantaneamente il primo oggetto del desiderio dei potenti.
Scuole
Un articolo del Wall Street Journal riporta il fatto che le scuole stanno aumentando la loro presenza all’interno di Manhattan. Questo succede anche perché aree che erano prima destinate agli uffici sono state convertite in residenze e la gente si è sempre più trasferita in città.
Dal 2005 lo spazio affittato/occupato da scuole, università etc. è aumentato del 47% secondo i dati CBRE. Da quando queste statistiche hanno cominciato ed essere raccolte negli anni 70, non si è mai visto un incremento del genere. Questo è legato direttamente alla crescita della popolazione e gli aumentati valori immobiliari.
Anche per questa volta è tutto, cari lettori; non esitate a pormi qualsiasi domanda sull’immobiliare a New York City, sarò lieto di rispondervi.
Un caro saluto,
Riccardo Ravasini
GEN
2013