C’era una volta la Grande Recessione, e molte società proprietarie di condomini che furono costruiti in modo tale che i singoli appartamenti venissero venduti immediatamente, decisero di mettere in affitto, invece di vendere, una buona parte delle unità presenti all’interno dell’edificio.
Questo il caso di Olive Park, a Williamsburg, dove 32 degli 87 appartamenti furono affittati subito dopo l’impatto della crisi finanziaria.
Negli ultimi mesi, si assiste invece alla vendita di queste stesse unità, visto che la situazione del mercato delle vendite è migliorata ed i proprietari sentono che possono ottenere un prezzo equo.
In oltre, ci sono dei vantaggi riguardanti i capital gains, per le società costruttrici in possesso dell’immobile, se alcuni appartamenti non sono venduti subito, ma dopo qualche anno. Di conseguenza, questa pratica è attuata in maniera ridotta, costantemente o quasi.
Il fatto di avere troppe unità affittate all’interno di un condominio, può ridurre il valore di quelle che devono essere rivendute, soprattutto alla luce delle recenti restrizioni legate all’ottenimento di un finanziamento.
Ma lo stesso fatto che esistano queste unità messe in affitto dal costruttore, costituisce un’opportunità per gli investitori che volessero comprare un blocco di appartamenti affittati per poi rivenderli mano a mano che gli stessi si liberano, al termine del contratto.
Read57
Per gli amanti di Tribeca c’è da notare l’arrivo di un nuovo condominio, chiamato Read57, che è uno dei pochi di recente costruzione; ed, udite udite, offre appartamenti a prezzi abbordabili rispetto alla media della zona.
Il costruttore, John Buck Company, è lo stesso dietro all’ormai famoso Standard Hotel.
Le vendite dovrebbero cominciare a metà del prossimo mese.
Il progetto, con le sue complessive 84 unità, aveva cominciato a prendere forma nel 2006. La crisi finanziaria ha fatto rallentare i lavori, dato che comprensibilmente il costruttore decise di non lanciarlo quando il mercato era ancora debole. Ora che si sta’ gradualmente andando verso una carenza di prodotto offerto, sembra un momento più opportuno per inaugurare la nuova struttura.
Infatti il numero degli appartamenti in vendita a Tribeca è diminuito del 45% dal picco raggiunto nel secondo trimestre 2009.
La cosa più interessante è che i prezzi a Reade57 andranno da $814.000 per un bilocale a $1,44 milioni per un trilocale. Se consideriamo la statistica dal sito StreetEasy: la media di prezzo per un bilocale in un edificio simile a Tribeca si aggira intorno a $1,1 milioni.
Sicuramente non stiamo parlando del classico loft spazioso tipico di questa zona. Le piante degli appartamenti, in questo bel palazzo dagli esterni in vetro, sono relativamente ridotte rispetto alla media della zona, anche se perfettamente in linea con la media della città: 713 piedi quadrati (circa 70 metri quadri) per un bilocale.
Molti degli appartamenti hanno balconi e terrazze.
Nel frattempo le zone di West Chelsea e Meatpacking Distric continuano ad essere sviluppate ed abbellite.
L’architetto Renzo Piano ha progettato il nuovo Whitney Museum che sarà costruito proprio nel District, su Gansevoort Street, entro il 2015.
La High Line, la passeggiata panoramica che ha preso il posto di una vecchia linea di sopraelevata, raddoppierà in lunghezza quando, in giugno, la seconda parte della stessa sarà aperta dalla 20esima alla 30esima strada.
Il nuovo condominio +aRt, sito sulla 28esima strada in prossimità del fiume Hudson e della High Line, beneficia di questo processo di miglioramento del West Side. Le vendite qui stanno procedendo in maniera salubre: 34 appartamenti, su un totale di 91, sono entrati in contratto preliminare. 8 appartamenti sono già passati di mano.
I prezzi partono da $530.000 per un monolocale ed arrivano a $2,15 milioni per un trilocale.
Il giornalista Dan Weil scrive su The Real Deal una breve storia sulla costruzione di edifici commerciali, primariamente uffici, a Manhattan; basandosi su una ricerca del broker commerciale Newmark Knight Frank.
Il primo boom fu quello del periodo 1910-1919 quando furono costruiti 66 milioni di piedi quadrati. Negli anni venti ne furono costruiti addirittura 106 milioni, durante uno dei periodi di maggior sviluppo della storia americana. Negli anni trenta, dopo il crash di Wall Street, la costruzione rallentò e si costruirono 48 milioni di piedi quadrati e solo 4,8 milioni durante gli anni quaranta.
Saltando qualche fase si arriva al 1972, l’anno in cui si costruì di più il secolo scorso: 23 milioni di piedi quadrati (includendo ovviamente il vecchio World Trade Center).
Passando alla storia più recente, nel periodo 2000-2009 la città ha cominciato a perdere spazio commerciale invece che a crearne di nuovo. La tragedia dell’11 settembre da sola rimosse 13.5 milioni di piedi quadrati adibiti ad uffici. Di conseguenza i 7,6 milioni ora in costruzione al nuovo World Trade Center sembrano poca roba in confronto a periodi passati.
Effettivamente c’è da notare che, con lo sviluppo della tecnologia, sempre più professionisti non hanno più la necessità di recarsi in ufficio, quindi questa nuova tendenza sembra abbastanza naturale. Più qualità, meno quantità.
Anche per questa volta è tutto, cari amici; non esitate a pormi qualsiasi domanda sul vostro futuro investimento immobiliare a New York City, sarò lieto di assistervi.
Un caro saluto,
Riccardo Ravasini
MAG
2011